martedì 23 gennaio 2018

Dalla glicolisi all'ATP: una breve rassegna storica.

La glicolisi, nota anche come via di Embden-Meyerhof-Parnas, è la via metabolica più utilizzata dalle cellule per ottenere energia, sebbene non sia la più efficace. 

Attraverso una serie di tappe, che avvengono nel citoplasma e sono catalizzate da enzimi, da una molecola di glucosio si hanno due molecole di acido piruvico; a seconda dell'organismo e delle condizioni (aerobiche o anaerobiche), l'acido piruvico è poi (1) ossidato ad anidride carbonica, (2) ridotto ad acido lattico, (3) decarbossilato e ridotto ad alcool etilico, etc.

Nella glicolisi, il glucosio è fosforilato a glucosio-6-fosfato; poi isomerizzato a fruttosio-6-fosfato; poi fosforilato a 1,6-fruttosiodifosfato; la catena di sei atomi di carbonio subisce condensazione retroaldolica per dare due molecole di fosfogliceraldeide a tre atomi di carbonio ciascuna; quindi dal fosfoglicerato si ottiene il fosfoenolpiruvato che per idrolisi dà il piruvato finale.

Gli studi sulla glicolisi iniziarono dalle osservazioni di Pasteur sui processi fermentativi (1860); proseguirono con gli studi di Buchner sugli estratti cellulari (1897), definiti da una fase termosensibile (contenente gli enzimi) e da una fase termostabile (reagenti, intermedi e prodotti delle reazioni metaboliche). Il chiarimento della pathway si deve a Gustav Embden (1874-1933), a Otto Meyerhof (1884-1951, Nobel per la medicina nel 1922), a Jakub Parnas (1884-1949) e ad altri ricercatori, tra i quali Carl Cori e Otto Warburg.

Gerty e Carl Cori (1896-1984) chiarirono la gluconeogenesi, ovvero il processo attraverso il quale l'acido lattico viene trasportato al fegato e ritrasformato in glucosio, seguendo sostanzialmente le tappe inverse a quelle della glicolisi.

Otto Warburg  (1883-1970) si laureò in chimica (1902) e in medicina (1905); conseguì il dottorato nel 1906 e fu proclamato dal grande Emil Fischer - lo studioso dei carboidrati e delle purine che propose il modello chiave-serratura per spiegare l'interazione enzima-subastrato. 

Warburg studiò il metabolismo dei tumori e osservò per primo come nelle cellule tumorali la glicolisi sia particolarmente veloce (fino a 200 volte rispetto a una cellula sana). Vinse il premio Nobel nel 1931.

Hans Adolph Krebs (1900-1981), allievo di Warburg, una volta conseguito il dottorato si dedicò alla bioenergetica e chiarì il ciclo dell'urea (o dell'ornitina), nel 1932; cinque anni più tardi descrisse il ciclo dell'acido citrico, l'insieme della reazioni che nella matrice mitocondriale completano l'ossidazione del piruvato ad anidride carbonica. Vinse il premio Nobel nel 1953.

Il ciclo dell'acido citrico, dal nome del primo composto che si forma per combinazione del gruppo acetile con l'acido ossalacetico, è noto anche come ciclo di Krebs.

Nel 1950, Albert Lester Lehninger (1917-1986) scoprì che i mitocondri sono la sede della fosforilazione ossidativa nelle cellule eucariote. Nelle cellule procariote avviene invece presso la membrana cellulare: comunque, la fosforilazione avviene sempre a cavallo di una membrana.


Il meccanismo della fosforilazione ossidativa è rimasto un mistero fino agli anni Sessanta, quando il biochimico inglese Peter Mitchell (1920-1992) introdusse l'ipotesi chemiosmotica, confermata dalla scoperta dell'ATP-sintetasi (abbreviato in ATP-asi). Per l'ipotesi chemiosmotica, Mitchell vinse il premio Nobel nel 1978.


L'ATP-asi chiude la catena respiratoria, che consiste in una serie di coenzimi redox inseriti in una matrice proteica: gli elettroni si muovono attraverso di essa, dai substrati all'ossigeno che è ridotto ad acqua.

4H+ + 4 e- + O2 -> 2H2


Come amava ricordare spesso a lezione il mio stimato professore di Biochimica all'università (che negli anni migliori della sua carriera fu ricercatore a Padova proprio sui temi della bioenergetica e della neuroconduzione), la catena respiratoria mitocondriale fu scoperta da Britton Chanche (1913-2010), chimico fisico statunitense con un dottorato in chimica (1940) e uno in biologia (1942).

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Chanche lavorò al MIT e brevettò il radar della marina. Al termine della guerra, si occupò di biofisica, interessandosi di enzimi. Fu un pioniere nelle simulazioni numeriche di reazioni biochimiche e di vie metaboliche. E fu anche un grande sportivo: vinse la medaglia d'oro alle olimpiadi di Helsinki (1952) nella vela.

Quattro coenzimi redox furono isolati da David Green e Youssef Hatefi: essi utilizzano come substrati due coenzimi solubili, il citocromo C e il coenzima Q. Quest'ultimo fu isolato nel 1957 da Fred Crane, che ne descrisse le proprietà spettroscopiche. Karl Folkers ne esalterà poi le proprietà in campo medico: tale coenzima si ritrova anche nella formulazione di molti integratori alimentari. Noto anche come ubichinone (perché si trova in tutte le cellule), è un potentissimo antiossidante a struttura chinonica.


Concludo questo post con lo schema riassuntivo del catabolismo del glucosio, dalla glicolisi alla sintesi dell'ATP.



sabato 20 gennaio 2018

CARTELLA CLINICA...




Ecco, dal web, una bella antologia di "svarioni" in sala d'attesa!

Ho la vagina pectoris.
Mio marito ha avuto l'ictus cereale.

Ho l'abete (diabete) alto.
Devo andare a pagare il ticchio? (ticket).
Ho i tricicli (trigliceridi) alti.

Mi hanno operato al cuore e ora ho il black and decker (pace maker). 

Ho il polistirolo (colesterolo) a posto perchè mi controllano al centro antidiabolico (antidiabetico).

Dottore come va oggi l'amore mio? (ammoniemia).
Ho la libido (lipidi) alta nel sangue.

Mi hanno fatto l'esame metereologico (batteriologico) vaginale.

Ho fatto la scenografia (oscillografia) alle gambe.

La signora prima era autosufficiente da sola.
Dottò mi figlio è pieno di ticket (tic).

Ho le arachidi (ragadi) anali.

Ho fatto la spia (biopsia) al fegato.

Ho fatto il catechismo (cateterismo) al cuore.

Ho l'alluce calvo (valgo).

Mi hanno fatto la puntura sotto Catania (sottocutanea). 


Ho preso l'aspirina incandescente (effervescente).

In quell'ospedale ci sono bravi teppisti (terapisti).

Ho il caratè (catetere) da cambiare.

Mi hanno trovato la bellarubina (bilirubina) alta.

Devo fare l'antitetica (antitetanica).

Ho fatto il test dello screanzato (escreato).

Tengo la crostata (prostata) ingrossata.

E se i sordi son detti audiolesi

quelli che ci vedono poco, videolesi...
allora tu ed io siamo... tirolesi!




(dal web)

sabato 6 gennaio 2018

PROGETTI VACANZIERI...

La Val Cecina è una meta che ho individuato per trascorrere un weekend all'insegna della geologia e della storia: mi incuriosiscono in particolare i soffioni boraciferi di Larderello, di cui riporto sotto la descrizione data dall'abate Antonio Stoppani nel suo viaggio attraverso "Il Bel Paese".


Paoloalbert, nel suo blog "Chimica Sperimentale", ne ha parlato tempo fa: QUI potete leggere cosa ne disse e QUI, dal buon sperimentatore, potete vedere come si può trovare l'acido borico usando la tintura di mimosa come indicatore, secondo il saggio di Robin richiamato da Molinari nel suo enciclopedico "Trattato di chimica generale e applicata all'industria".

Il colore giallo del fiore di mimosa è dovuto alla calconarigenina, un calcone tetra-idrossi-sostituito, la cui formula di struttura è riportata nella figura.


La figura non evidenzia un probabile legame idrogeno tra l'H in posizione 2' e l'ossigeno del carbonile in posizione beta ad esso.

Nell'attesa di organizzare la trasferta in Toscana, mi accontento di una vista dal satellite...


... e intanto mi diverto un po' a giocare con il borace, il più importante minerale del boro. Dovrei avere ancora un po' di quella polvere in qualche barattolino - forse resti del piccolo chimico. Cercherò e vi saprò dire.


Infine, per sognare virtualmente la bellezza dei paesaggi di quelle terre, gustatevi questo video: la colonna sonora è il celebre "Intermezzo" da "Cavalleria Rusticana", opera che Pietro Mascagni dedicò al conte Florestano De Larderel, nipote di quel Francois De Larderel che intuì l'importanza di sfruttare commercialmente l'acido borico emesso dalle fumarole.

mercoledì 3 gennaio 2018

Una notizia per cominciare il nuovo anno



Riporto il testo di un articolo pubblicato domenica 31 dicembre 2017 su "Il Giornale": non commento ma ritrasmetto solo l'interpretazione di una notizia - anche se questa interpretazione ha connotati fortemente "politici". In fin dei conti, non sarebbe niente di nuovo: copioni simili sono stati messi in scena in altri tempi da altri "colori" per altre merci. Ripeto: niente di nuovo, quindi.

Mi limito a dire che il vecchio LDPE mi mancherà, con quei sacchettini che riutilizzavo all'infinito per avvolgere libri e quaderni in giornate di pioggia... con le "bioplastiche" non potrò più farlo, visto che l'umidità ne accelera la degradazione. Pazienza. Per molti non solo non dovrei usare i sacchetti in LPDE, ma neanche libri e quaderni. E chissà perché la maggior parte di questi appartiene al solito partito.



PS: Sul Corriere della Sera (ma anche su altre testate) si legge QUESTO. Clikkate per leggere l'articolo - intervista che illumina la querelle da un'altra angolatura.